Paura per chi ha utilizzato il Superbonus, c’è il rischio di restituire parte dei soldi ricevuti per la ristrutturazione.
L’Agenzia delle Entrate ha avvisato i contribuenti, questo è il momento di restituire parte del Superbonus per evitare pesanti sanzioni. Con la risoluzione numero 70/E spiega la procedura da seguire per regolarizzare la propria posizione tramite codice tributo. L’obbligo è per chi ha ricevuto somme indebitamente.

Il Superbonus è il bonus casa più discusso. Inizialmente ha promesso una ristrutturazione gratis con la detrazione del 110% ma progressivamente ha iniziato a mostrare difetti e lacune che hanno messo in crisi imprese e cittadini. La cancellazione dello sconto in fattura e della cessione del credito, poi, è stato un duro colpo per le famiglie italiane. L’interesse verso questa misura è calato risultando poco interessante dal punto di vista economico e troppo rischiosa.
Nel 2026 verrà prorogata però solo per interventi mirati alla ricostruzione post-sisma del 2016. La risoluzione dell’AdE non guarda, però, al futuro ma a chi ha già sfruttato il Superbonus. E prevede la restituzione di eventuali somme percepite indebitamente utilizzando un codice tributo specifico nel 2024. Il riferimento è al Contributo Superbonus 2024 dedicato ai soggetti con redditi entro 15 mila euro che avevano pagato interventi edilizi al 70% entro il 31 dicembre di quell’anno.
Restituzione dei soldi o sanzioni per chi ha ricevuto il contributo Superbonus 2024
I requisiti erano chiari, reddituali e legati al momento del pagamento dei lavori di ristrutturazione eppure tanti italiani hanno richiesto la misura pur non soddisfacendo le condizioni di accesso. In altri casi, invece, i beneficiari hanno ricevuto una somma eccedente il massimale spettante.

Ebbene, chi si riconoscesse in queste due categorie di contribuenti è ora chiamato dall’Agenzia delle Entrate ad effettuare il ravvedimento operoso speciale per mettersi in regola. Restituendo i soldi in modo spontaneo prima dell’accertamento formale si eviteranno le sanzioni.
Il contributo era nato dall’esigenza di compensare la perdita di liquidità delle famiglie con un ISEE basso che avevano sostenuto interventi di ristrutturazione ammessi al Superbonus pensando di poter sfruttare la cessione del credito. La normativa, invece, è cambiata velocemente, la cessione è sparita e si sono ritrovate a dover versare somme inaspettate.
Chi aveva reale diritto al Contributo Superbonus 2024 non deve preoccuparsi. Sono coloro che hanno ottenuto soldi senza titolo o in eccesso a dover regolarizzare la posizione usando il codice tributo 8143 “Restituzione del contributo Superbonus 2024 – articolo 9, comma 3 del Decreto Legge 212/2023”. La sezione di riferimento sul modello F24 è Erario nella colonna “Importi a debito versati”.





