Si possono pagare le spese di casa pagate con l’Assegno di Inclusione? Ecco cosa dice la legge a riguardo.
Istituito a partire da gennaio 2024 in sostituzione del tanto discusso Reddito di Cittadinanza, l’Assegno di Inclusione (come ormai ben noto a tutti) è un sussidio dedicati ai cittadini maggiormente in difficoltà per contrastare concretamente la povertà e l’esclusione sociale.

Oltre ad un contributo mensile economico, il beneficiario dell’Assegno di Inclusione viene coinvolto in percorsi di inserimento sociale, formazione e politica attiva del lavoro. I beneficiari devono rispettare determinati requisiti di reddito e di patrimonio: una volta sottoscritto il Patto di attivazione digitale del nucleo familiare (PAD) e pervenuto esito positivo alla domanda, il beneficiario in questione può ricevere l’Assegno di Inclusione a partire dal mese successivo alla pratica.
L’importo percepito varia a seconda delle condizioni del nucleo familiare d’appartenenza del richiedente, sebbene l’importo minimo di integrazione non può essere inferiore ai 480 euro annui. Per molti, però, resta da capire come poter spendere la cifra ricevuta: ad esempio, con l’Assegno di Inclusione, è possibile pagare alcune spese relative alla casa?
Spese di casa e Assegno di Inclusione: cosa si può pagare con i soldi (e cosa no)
Chi percepisce l’Assegno di Inclusione non può spendere liberamente i soldi caricati mensilmente, ma limitare la spesa a beni di prima necessità. Si possono quindi acquistare alimenti, farmaci e prodotti per l’igiene personale e la pulizia, ma anche pagare le utenze domestiche, l’affitto o la rata mensile del mutuo.

La normativa non pare invece menzionare in modo esplicito il canone relativo alle spese condominiali, per quanto non ci sia nemmeno un divieto chiaro. Resta però difficile pagare il condominio con un bonifico specifico (come succede quando si paga l’affitto al proprietario di casa o la rata del mutuo alla banca) perché fare un bonifico verso l’amministratore di condominio diventa piuttosto difficile.
In attesa di eventuali aggiornamenti sulla normativa, le famiglie che beneficiano dell’Assegno di Inclusione non possono far altro che pagare le spese di prima necessità con la quota mensile del beneficio, e dedicare poi gli altri fondi (eventuali entrate da lavoro, pensioni o assegni familiari) al pagamento del condominio.
Sebbene alcune associazioni si siano mossi per chiedere di far rientrare anche le spese condominiali nelle operazioni consentite, al momento chi beneficia dell’Assegno di Inclusione deve sapere che non è ammesso né come spesa ammessa né come bonifico eseguibile tramite la carta.





