Esenzione IMU abitazione principale: cosa cambia con la sentenza della Corte Costituzionale e chi deve davvero pagare entro il 16 dicembre
L’avvicinarsi della scadenza del 16 dicembre riporta l’attenzione sull’Esenzione IMU abitazione principale, soprattutto per chi ha acquistato la propria casa nel secondo semestre 2025 e si chiede se sia o meno tenuto al pagamento del tributo. I Comuni sono stati sollecitati ad intensificare i controlli, proprio perché in alcuni casi l’esenzione è stata applicata in modo improprio, su immobili che vengono utilizzati come seconde case più che come dimora abituale.

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Per usufruire dell’agevolazione è essenziale ricordare quando un immobile può essere considerato abitazione principale. L’articolo 741 della Legge 160/2019 ha definito l’abitazione principale come l’immobile nel quale il possessore risiede anagraficamente e dimora abitualmente. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 209/2022, ha poi chiarito che questa condizione deve riferirsi esclusivamente al soggetto passivo: non conta, quindi, la residenza degli altri membri della famiglia.
Per questo motivo due coniugi possono oggi ottenere entrambi l’esenzione IMU abitazione principale anche vivendo in Comuni diversi. In vista delle verifiche dei Comuni, è fondamentale controllare di avere tutti i requisiti richiesti. La mancanza anche di uno solo di essi può far decadere il beneficio e far scattare la richiesta di pagamento con sanzioni e interessi.
IMU 2025: quando l’esenzione spetta realmente
Ecco, in modo semplice e pratico, i 3 casi in cui l’esenzione IMU abitazione principale è pienamente legittima:
- un unico immobile adibito ad abitazione principale non di lusso;
- due immobili in Comuni diversi, se ciascun coniuge ha residenza e dimora nella propria casa;
- due immobili nello stesso Comune, sempre con residenza e dimora separate per ciascun coniuge.

Sono invece situazioni a rischio verifica quelle in cui la dimora abituale dei coniugi è di fatto nella stessa abitazione, mentre uno soltanto risulta residente altrove: in questo caso l’esenzione IMU si applica solo all’immobile dove coincidono residenza e utilizzo effettivo. Per evitare contestazioni da parte del Comune è necessario:
- verificare che il nucleo familiare non utilizzi come abitazione principale un immobile diverso da quello per cui si chiede l’esenzione
- controllare che la residenza anagrafica sia stata effettivamente trasferita nei tempi previsti
- dimostrare la dimora abituale attraverso consumi e presenza continuativa
Con i controlli ora rafforzati, è importante non dare nulla per scontato. L’esenzione IMU abitazione principale è un diritto, ma solo se supportato da condizioni reali e documentabili. Meglio effettuare una verifica preventiva che ritrovarsi con una richiesta di versamento inattesa, proprio a ridosso della scadenza. Se si rientra in uno dei tre casi pratici previsti, allora si può dormire sonni tranquilli… e risparmiare sul pagamento di dicembre.





