Separazione e divorzio: adesso si può ribaltare l’addebito, la procedura spiegata in modo facile

Quando si parla di separazione coniugale, l’addebito è la situazione giudiziaria più dolorosa, scopriamo come può finire.

L’addebito attribuisce a un coniuge la responsabilità esclusiva per la rottura del matrimonio. Non ha solo una valenza morale, ma anche pesanti conseguenze economiche (principalmente la perdita del diritto al mantenimento).

coppia con donna e bambina da una parte e uomo dall'altra
Separazione e divorzio: adesso si può ribaltare l’addebito, la procedura spiegata in modo facile – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Ribaltare l’addebito significa smontare le prove del coniuge avversario e dimostrare che la crisi non è stata causata dal comportamento imputato, ma da ragioni preesistenti o da colpe reciproche. Per difendersi efficacemente e annullare l’addebito, la strategia deve concentrarsi sulla distruzione del nesso causale tra il comportamento e la crisi coniugale. La difesa più forte è dimostrare che l’intollerabilità della convivenza non è stata causata dal comportamento contestato (ad esempio, l’infedeltà).

Le strategie sono: provare che la crisi matrimoniale era già in atto e che l’unione era irrimediabilmente compromessa per altre ragioni (litigi costanti, incompatibilità caratteriale, distanza emotiva) prima che avvenisse il fatto imputato. In questo caso, il comportamento contestato è solo una conseguenza e non la causa della separazione. Evidenziare che l’altro coniuge ha tollerato o accettato il comportamento contestato per un lungo periodo. Questa tolleranza può indebolire l’argomento secondo cui quel comportamento avrebbe reso la convivenza intollerabile solo in un secondo momento.

Separazione e addebito: non sempre le prove sono sufficienti

In caso di separazione, una tattica difensiva efficace è dimostrare che le violazioni dei doveri coniugali non sono state unilaterali.

mano di donna e di uomo e in mezzo le fedi coniugali
Separazione e addebito: non sempre le prove sono sufficienti – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Per farlo bisogna documentare che entrambe le parti hanno violato i doveri coniugali, portando a una crisi reciproca. Se il giudice accerta le violazioni reciproche, l’addebito viene rigettato per entrambi, portando a una separazione senza addebito. Ma la disputa non finisce con la sentenza di primo grado. Esistono vie legali per contrastare la decisione. La sentenza di separazione con addebito può e deve essere impugnata dal coniuge soccombente. L’impugnazione deve essere presentata entro un termine stretto (generalmente 30 giorni dalla notifica della sentenza). Se l’impugnazione ha successo, l’addebito può essere annullato o trasformato in separazione senza addebito.

In corso di causa, i coniugi possono sempre concordare di rinunciare alla richiesta di addebito, trasformando la separazione in consensuale o giudiziale senza colpa. L’addebito è una statuizione grave che fa perdere al coniuge responsabile il diritto al mantenimento (anche se conserva il diritto agli alimenti in caso di effettivo bisogno). Per questo, una strategia legale personalizzata, costruita su prove concrete e testimonianze, è indispensabile.

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