Rivalutazione delle pensioni 2026: simulazioni INPS e nuovi importi aggiornati, chi guadagna di più e quanto cambia davvero dal prossimo anno

Rivalutazione delle pensioni 2026: simulazioni INPS e nuovi importi aggiornati, chi guadagna di più e quanto cambia davvero dal prossimo anno

Secondo le stime ufficiali dell’INPS, la rivalutazione delle pensioni 2026 sarà compresa tra l’1,4% e l’1,5%, un valore superiore rispetto allo 0,8% applicato per il 2025. L’aumento, legato all’andamento dell’inflazione, servirà ad adeguare gli assegni pensionistici al costo della vita e sarà distribuito in base alle fasce di reddito, secondo il consueto meccanismo a scaglioni.

Coppia di anziani sorridenti e salvadanaio
Rivalutazione delle pensioni 2026: simulazioni INPS e nuovi importi aggiornati, chi guadagna di più e quanto cambia davvero dal prossimo anno –
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La rivalutazione delle pensioni 2026 sarà quindi piena (al 100%) per gli importi fino a quattro volte il minimo INPS, cioè fino a 2.413,60 euro mensili. Sopra questa soglia, la percentuale applicata diminuirà gradualmente, ma garantirà comunque un incremento effettivo su tutte le fasce.

Ecco come si tradurrà in pratica l’aumento mensile previsto:

  • Pensione minima da 611,44 euro → +8,44 euro
  • Pensione da 1.000 euro → +14 euro
  • Pensione da 1.500 euro → +21 euro
  • Pensione da 2.000 euro → +28 euro
  • Pensione da 2.500 euro → +34,88 euro
  • Pensione da 3.000 euro → +41,18 euro
  • Pensione da 3.500 euro → +46,46 euro
  • Pensione da 4.000 euro → +51,71 euro

Rivalutazione delle pensioni 2026: cosa significa davvero per i pensionati

L’obiettivo della rivalutazione delle pensioni 2026 è quello di proteggere il potere d’acquisto degli assegni, che negli ultimi anni hanno risentito del forte aumento dei prezzi e dell’inflazione generalizzata. Per chi percepisce un trattamento minimo, l’aumento sarà piccolo ma comunque importante, mentre per le pensioni medio-alte l’incremento si farà più consistente, pur restando proporzionato alla fascia di reddito.

Scritta INPS
Rivalutazione delle pensioni 2026: cosa significa davvero per i pensionati – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Il meccanismo a scaglioni introdotto dal Governo negli anni passati resterà invariato anche nel 2026:

  • 100% della rivalutazione per gli assegni fino a quattro volte il minimo INPS;
  • 85% per quelli tra quattro e cinque volte il minimo;
  • 75% per gli importi superiori.

Rispetto al 2025, in cui la rivalutazione era stata appena dello 0,8%, si tratta di un aumento quasi raddoppiato, che consentirà ai pensionati di recuperare parte del potere d’acquisto perso negli ultimi anni.

In termini pratici, l’effetto più visibile sarà sulle pensioni comprese tra i 1.000 e i 2.500 euro, cioè quelle che rappresentano la fascia più numerosa. Per queste categorie, il guadagno netto mensile potrà variare tra i 14 e i 35 euro, a seconda dell’importo e della percentuale applicata. La rivalutazione delle pensioni 2026 rappresenta quindi un piccolo ma significativo passo avanti nel percorso di tutela economica di milioni di cittadini italiani.

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