Arrivano pessime notizie per i percettori dell’Assegno di Inclusione. Nel 2026 riceveranno una mensilità in meno.
La proroga dell’Assegno di Inclusione è stata concessa così come quella del Supporto per la Formazione e il Lavoro. Aiuti economici fondamentali per tante famiglie che si trovano in difficoltà e hanno bisogno dell’entrata mensile per sopravvivere. Nel 2026, però, saranno meno i versamenti su cui contare.
La Legge di Bilancio 2026 ha reso strutturale l’Assegno di Inclusione, la misura che dal 2024 ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. Significa un importante cambiamento per le famiglie che percepiscono le mensilità. Non ci sarà più un limite di 18 mesi con la possibilità di rinnovare poi il beneficio per altri 12 mesi. La novità consente di poter richiedere il rinnovo ogni qualvolta il nucleo familiare mantenga i requisiti di accesso al sussidio.
I periodi sono indefiniti, basta presentare una nuova domanda all’INPS ogni 12 mesi per continuare ad avere i soldi ogni mese. Ottime notizie dunque ma in realtà c’è un altro cambiamento che toglie ai percettori 500 euro. Il Governo, infatti, non ha confermato il Bonus introdotto dalla Manovra 2025 per l’anno in corso. Questo contributo era stato deciso per poter compensare lo stop di un mese dopo la richiesta di rinnovo. Nel 2026 non verrà erogato.
Originariamente l’Assegno di Inclusione prevedeva lo stop di un mese nei pagamenti trascorsi i primi 18 mesi. Il tempo di inoltrare la domanda di rinnovo e poi i versamenti sarebbero ripresi. Considerando che la misura è partita dal 1° gennaio 2024, i primi stop sarebbero dovuti arrivare nel mese di luglio 2025. Così non è stato perché il Governo ha introdotto il Bonus da 500 euro proprio per colmare il mese di vuoto nelle entrate dei percettori.
La sospensione obbligatoria, dunque, nell’anno in corso non ha comportato alcuna rinuncia ai soldi. Tutto cambierà nel 2026 perché il Bonus non sarà più valido e le mensilità che i cittadini riceveranno saranno solo undici invece che dodici. Questo perché come detto la nuova domanda non dovrà essere inviata dopo 18 mesi bensì dopo 12 mesi. Ogni anno puntuale, quindi, arriverà lo stop alle erogazioni.
Preso atto di questo cambiamento ognuno farà le sue valutazioni per coprire il buco di 500 euro che certamente arriverà una volta all’anno. Nel frattempo c’è un’altra importante indicazione da ricordare. Va calcolato il nuovo ISEE ad inizio 2026 altrimenti sarà addio al sussidio. L’INPS deve sapere che i requisiti continuano a rimanere soddisfatti e quindi serve il nuovo valore dell’Indicatore in corso di validità.
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