Pensioni più basse per chi ha versato più contributi: i tagli dal 2026

Novità sulle pensioni dal 2026, sono previsti dei tagli. Gli assegni saranno più bassi anche per chi ha versato più contributi: ecco tutte le novità.

La nuova manovra finanziaria del governo porterà delle novità per quanto riguarda il sistema pensionistico italiano. Dal prossimo gennaio, gli assegni vedranno un lieve aumento di 1,4% dovuto alla rivalutazione sull’inflazione. Gli importi, così, avranno una lievitazione, anche se le pensioni minime continueranno ad essere piuttosto basse (619,79 euro al mese).

uomo con banconote in mano
Pensioni più basse per chi ha versato più contributi: i tagli dal 2026 – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Al di là di questo, ciò che emerge con forza e lascia tutti interdetti sono le somme nette, soprattutto per le pensioni molto basse, quelle sotto i mille euro al mese per capirci. La cosa incredibile, è che chi ha versato più contributi potrebbe ritrovarsi a dover percepire mensilmente delle pensioni più basse nel 2026. A sottolineare la questione è stato un rapporto effettuato da Spi Cgil, prendendo in considerazione sia le rivalutazioni ufficiali che quello che succede agli assegni. Andiamo a vedere che cosa bisognerà aspettarsi a partire da gennaio 2026.

Pensioni più basse nel 2026: ecco chi avrà meno soldi sull’assegno

Potrebbe sembrare assurdo dover ricevere un assegno pensionistico più basso rispetto a quelli che hanno versato meno contributi, ma sembra che la questione riguarda il Fisco. Nel corso degli anni, nonostante le numerose riforme, il Fisco non si è mai adeguato in maniera chiara e diretta alla situazione dei pensionati che hanno pensioni basse.

soldi in mano e calcolatrice
Pensioni più basse nel 2026: ecco chi avrà meno soldi sull’assegno – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Ad esempio, chi ha una pensione di 384,63 euro al mese, potrà beneficiare dell’integrazione al minimo e degli incrementi e maggiorazioni può arrivare a ottenere una pensione mensile di 749,11 euro netti al mese e non pagherà le tasse. Gli ex lavoratori con un assegno di 692,31 euro al mese riceveranno le maggiorazioni, ma dovranno versare l’Irpef, per questo riceveranno 710,47 euro al mese, meno di chi ha pagato meno contributi.

Questo problema è stato sollevato con forza dai sindacati, i quali hanno sottolineato come il sistema fiscale sia inadeguato, perché obbliga alcuni pensionati a versare l’Irpef anche quando hanno un assegno molto basso, mettendo in seria difficoltà coloro che si sono guadagnati negli anni un assegno pensionistico. Ma questo non vuol dire che misure come maggiorazioni sociali o pensioni assistenziali creino squilibri.

Per chi non lo sapesse, la no tax area è di 8.5000 euro di reddito annuali, parliamo di quella soglia sotto cui non si pagano le imposte. I cittadini che ricevono una pensione ordinaria e la superano, devono quindi versare al Fisco le tasse dovute. Chi beneficia di una pensione assistenziale o di una minima con maggiorazioni sociali, non deve pagare. Un sistema paradossale fortemente criticata dai sindacati.

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