Pensioni: maxi aumento con la liquidazione differita, guida per non sbagliare

Raddoppiare l’assegno pensionistico non è un obiettivo immediato né automatico, ma è una strategia possibile e legale.

Parliamo di medio-lungo termine, specialmente per chi è ancora attivo nel mercato del lavoro o ha margini per l’integrazione contributiva.

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Pensioni: maxi aumento con la liquidazione differita, guida per non sbagliare – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Questa strategia si basa su una combinazione di versamenti aggiuntivi e ottimizzazione fiscale, finalizzati a incrementare sia la pensione pubblica (INPS) sia la pensione integrativa. Vediamo quali sono queste strategie che permettono di potenziare l’assegno finale. Il primo passo per un aumento significativo è intervenire direttamente sulla propria posizione INPS, incrementando la base imponibile. Chi ha periodi di inattività o buchi contributivi può versare contributi volontari all’INPS. Questi versamenti aumentano il montante contributivo e, di conseguenza, l’importo dell’assegno mensile erogato dall’ente pubblico.

È possibile valorizzare periodi non coperti da contributi (come anni di laurea o servizi pre-ruolo) tramite il riscatto (pagamento di un onere per coprire il periodo) o la ricongiunzione (unificazione di diverse gestioni contributive). Queste azioni hanno l’effetto di completare la posizione previdenziale con un impatto positivo sull’importo finale. Per chi ha cessato il servizio senza aver ancora maturato il diritto a pensione, riscatto e ricongiunzione permettono di consolidare la posizione senza scadenze.

Come aumentare realmente e legalmente l’assegno mensile della pensione

Il modo più efficace per ottenere un vero e proprio raddoppio dell’assegno mensile è affiancare alla pensione INPS una solida pensione integrativa.

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Come aumentare realmente e legalmente l’assegno mensile della pensione – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Aderire a un fondo pensione (aperto, chiuso o un piano individuale pensionistico – PIP) permette di accumulare un capitale aggiuntivo. I versamenti regolari crescono grazie alla gestione finanziaria del fondo e, al momento del pensionamento, vengono liquidati sotto forma di rendita mensile o in capitale (soluzione unica), a seconda delle esigenze e della normativa.

I versamenti effettuati nei fondi pensione godono di significativi benefici fiscali, in quanto sono deducibili dal reddito imponibile (entro i limiti di legge). Questo riduce l’imposta IRPEF annuale, ottimizzando l’investimento nel tempo. Anche la tempistica di accesso alla pensione può influenzare l’importo finale. Posticipare la decorrenza dell’erogazione pensionistica rispetto alla data della maturazione dei requisiti (ad esempio, continuando a lavorare o, come nel caso di alcuni dipendenti pubblici, attendendo l’età anagrafica richiesta) permette all’assegno di accumulare e crescere proporzionalmente al periodo di ritardo. Più a lungo si rinvia la richiesta, maggiore sarà il coefficiente di trasformazione applicato, aumentando l’importo mensile.

La pensione integrativa offre la flessibilità di scegliere tra una rendita mensile differita o la liquidazione in capitale, consentendo di personalizzare l’integrazione in base alle necessità finanziarie e fiscali. La combinazione mirata di integrazioni contributive all’INPS e l’adesione a un fondo pensione, sfruttando i vantaggi fiscali, rende il potenziale raddoppio dell’assegno pensionistico complessivo un obiettivo tangibile. Questa strategia richiede, tuttavia, una pianificazione previdenziale mirata e l’assistenza di un consulente esperto per valutare costi e compatibilità.

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