Arriveranno migliaia di lettere di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate ai contribuenti non in regola. Attenzione!
Una nuova ondata di lettere è in partenza, l’invito dell’AdE è di regolarizzare in fretta la propria posizione evitando conseguenze molto più gravi. Cerchiamo di capire chi saranno i destinatari, perché bisogna spaventarsi e come difendersi dall’attacco. L’invio è previsto nel 2026, c’è ancora tempo per controllare se si è in regola.
I contribuenti che ricevono una lettera da parte dell’Agenzia delle Entrate vanno subito nel panico. Comprensibile, dall’AdE non sono mai buone notizie. Spesso la comunicazione è un invito a saldare un debito ossia a sborsare molti soldi. Rispetto ad una cartella esattoriale, però, le lettere di compliance in arrivo sono meno spaventose.
Diciamo che sono lo strumento usato dal Fisco per invitare caldamente i contribuenti a regolarizzare la propria posizione prima di arrivare a conseguenze più gravi e costose. Nel corso del 2025 sono arrivate tantissime lettere di compliance ai cittadini che hanno approfittato dei Bonus edilizi ma non hanno aggiornato la rendita catastale. Quelle che arriveranno nel 2026, però, hanno una tematica diversa. Riguarderanno l’obbligo di collegare i registratori di cassa con il POS per gli esercenti.
Per gli esercenti vige l’obbligo di collegare il POS e il registratore di cassa. A stabilirlo la Legge di Bilancio 2025 mentre l’AdE ha dato indicazioni chiare con il provvedimento numero 424470 del 31 ottobre 2025. Le nuove regole hanno l’obiettivo di implementare la tracciabilità delle operazioni e la sicurezza delle transazioni commerciali.
Non è complicato procedere con il collegamento. I dispositivi in possesso non vanno modificati, bisogna solo usare le funzionalità che il Fisco ha messo a disposizione degli esercenti nell’area riservata del sito dell’AdE nella sezione Fatture e Corrispettivi. Qui andrà associata la matricola del registratore di cassa con gli identificativi degli strumenti di pagamento elettronico.
Nessuno al momento è in ritardo, la procedura sarà utilizzabile solo dal mese di marzo 2026. Si avranno 45 giorni di tempo per adeguarsi, poi scatteranno le sanzioni di 100 euro per ogni trasmissione avvenuta senza collegamento. Il limite massimo è di una multa di 1.000 euro per ogni trimestre.
Chi non installerà gli apparecchi che emettono gli scontrini, invece, riceverà una multa da 1.000 a 4.000 euro. Per gli esercenti senza obbligo di registratore di cassa, la direttiva dell’AdE è di contattare subito il Fisco qualora dovesse arrivare una lettera di compliance segnalante l’anomalia e trasmettere la documentazione che giustifica il mancato collegamento.
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