Non ci sono belle notizie per gli italiani, arrivano i fermi auto e i pignoramenti per coloro che non hanno pagato le rate delle rottamazioni: le novità dal Fisco.
Le rottamazioni comportano dei costi per diverse ragioni legate non solo a questioni normative ma anche a quelle operative. Quelle più famose sono le rottamazioni delle auto che richiede operazioni particolari come la rimozione di materiali pericolosi, lo smaltimento dei rifiuti che non si possono riciclare, la separazione e il riciclo delle parti riutilizzabili.
Per l’anno nuovo ci sono delle novità in materia, in quanto il Fisco ha deciso di velocizzare le iscrizioni a ruolo e per questo si prospetta un aumento di fermi auto e pignoramenti per tantissimi italiani che non sono in regola. Adesso, l’apparato finanziario statale ha un nuovo progetto per recuperare i crediti pendenti e prende in ballo i decaduti dalle sanatorie fiscali e dalle altre rateizzazioni dei debiti. Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa aspettarsi nei prossimi mesi.
Il Fisco ora è alla ricerca dei decaduti delle rottamazioni e delle rateizzazioni delle cartelle con un progetto mirato che consente di monitorare la situazione debitoria e velocizzare, in questo modo, le iscrizioni a ruolo e la trasmissione delle intimidazioni di pagamento a tutti coloro che hanno perso il beneficio della rateizzazione.
Questa caccia non riguarda solamente i fermi auto e i pignoramenti, ma pure i solleciti di pagamento, le intimidazioni di pagamento delle cartelle, le iscrizioni e i preavvisi di ipoteche. Questa mossa era nell’aria, visto che il ministro Giorgetti lo aveva annunciato tempo fa che avrebbe agito di conseguenza per punire chi non ha pagato. Per questo motivo, adesso l’Agenzia delle Entrate è alla ricerca a chi decade da rateizzazioni e rottamazioni.
Adesso il pagamento delle rate ordinarie e di definizione agevolata, sarà monitorato costantemente. L’iscrizione a ruolo o la formazione dell’atto di intimidazione, così come per le definizioni agevolate, saranno più veloci rispetto a prima e non andrà oltre i sei mesi dalla decadenza. Viste queste novità, ora il rischio di pignoramento, di un fermo auto o un’ipoteca è più concreto e impellente per chi decade da una rottamazione o da una rateizzazione.
Basti pensare che gli atti emessi dal Fisco per il recupero coattivo dei crediti nel 2024 è stato in clamoroso aumento. L’incremento è stato rilevato soprattutto nei pignoramenti, sia su beni immobiliari che su quelli mobiliari. Sono incrementati anche i solleciti di pagamento che dai 2,29 milioni del 2023, sono passati ai 2,5 milioni del 2024. Anche se l’anno non è ancora terminato, ci sono stati degli aumenti anche nel 2025.
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