L’assistenza a un familiare non autosufficiente in Italia è un onere gravoso, ma lo Stato e gli enti locali (Regioni e Comuni) prevedono una rete di sostegni.
Sostegni economici e servizi pensati per alleggerire il carico sui caregiver familiari. Nel 2025, queste misure sono integrate da nuove prestazioni che puntano a rafforzare l’assistenza domiciliare e l’autonomia degli anziani, nell’ottica della nuova riforma sulla non autosufficienza (LEPS).

Per supportare l’anziano non autosufficiente e chi lo assiste, sono attivi diversi contributi legati al reddito e alla condizione di gravità a partire dai contributi economici LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali). Il nuovo sistema dei LEPS prevede l’erogazione di contributi economici specifici. Questi fondi sono destinati all’anziano non autosufficiente e possono essere erogati direttamente al caregiver familiare se questo è formalmente previsto all’interno di un Progetto Personalizzato di Assistenza (PPA). L’accesso e le modalità sono gestite principalmente dai Servizi Sociali del Comune o dalla Regione.
Bonus Caregiver 2025: questo bonus è un sostegno cruciale per i caregiver familiari che assistono persone con handicap grave. L’importo, che può arrivare fino a 1.500 euro mensili per i redditi più bassi, è destinato anche a persone disoccupate o invalide civili che dedicano il proprio tempo all’assistenza. Molte Regioni (come l’Emilia Romagna, ma non solo) prevedono un assegno di cura per le famiglie che assistono in casa anziani o disabili gravi. Questa prestazione è specifica del territorio e, sebbene l’importo e i requisiti ISEE possono variare, può essere un sostegno economico aggiuntivo significativo.
I bonus per non autosufficienti e caregiver: non solo soldi
Oltre ai soldi, lo Stato fornisce strumenti per conciliare l’assistenza con la vita professionale come i permessi lavorativi retribuiti: i caregiver che lavorano ne hanno diritto di norma, tre giorni al mese per assistere il familiare non autosufficiente, senza rischio di perdere il posto o lo stipendio.

Esistono anche specifici bonus e permessi per famiglie con figli disabili gravi come la prestazione universale per domiciliarità (2025): è una delle novità principali della riforma. L’INPS è incaricato di erogare una prestazione universale assistenziale in determinati casi, finalizzata specificamente a sostenere la domiciliarità e l’autonomia degli anziani non autosufficienti, promuovendo l’assistenza a casa.
Per accedere a questo insieme di aiuti, è imprescindibile verificare i requisiti di reddito familiare (ISEE), che determinano l’importo o l’accesso a molti bonus, ottenere un Progetto Personalizzato di Assistenza (PPA) tramite i Servizi Sociali, presentare domanda ai Servizi Sociali e/o all’INPS (per le prestazioni nazionali). Questi aiuti sono spesso cumulabili e offrono un quadro completo delle risorse che i familiari caregiver possono ottenere per sostenere il proprio carico assistenziale in Italia.





