Aumento in arrivo da Dicembre 2025
Da qualche settimana nel mondo previdenziale circola un’indiscrezione che ha attirato l’attenzione di milioni di pensionati: un aumento generalizzato degli assegni già a inizio 2025. Una notizia che, se confermata, ridisegnerebbe l’intero sistema di indicizzazione e porterebbe benefici potenzialmente a tutte le fasce di trattamento.
Molti hanno iniziato a chiedersi se, dopo anni di rivalutazioni limitate e spesso inferiori alle attese, possa davvero essere arrivato il momento di un recupero più consistente. Le anticipazioni parlano infatti di importi ritoccati verso l’alto, nuove soglie di riferimento e una ripartizione diversa dell’indicizzazione.
Il tutto avvolto da un alone di discrezione istituzionale che ha alimentato la curiosità dei cittadini.
Le fonti parlano di un decreto ministeriale capace di “cambiare le carte in tavola”, con percentuali che potrebbero apparire più generose rispetto agli anni precedenti.
E mentre i dettagli sembrano emergere con cautela, cresce la sensazione che qualcosa stia maturando dietro le quinte.
Ma qual è davvero la portata di questo aumento? E soprattutto, chi ne beneficerà?
Solo arrivati a metà del documento ufficiale — e anche di questo articolo — emerge la verità completa.
I dati ufficiali del DM 15 novembre 2024
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto, tramite il DM del 15 novembre 2024 pubblicato il 22 novembre, il tasso di perequazione provvisorio per il 2024 e quello definitivo per il 2023.
È qui che l’entusiasmo generalizzato lascia spazio ai numeri ufficiali:
Rivalutazione provvisoria 2024: +0,80%, applicata solo sulle pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo.
Rivalutazione definitiva 2023: confermata al 5,4%, come già previsto dal decreto fiscale del 2023.
Ciò significa che non ci sarà un aumento per tutti, ma una rivalutazione mirata che coinvolgerà in misura piena solo gli assegni più bassi.
Il sistema attualmente in vigore resta confermato: perequazione per fasce, non più per scaglioni.
Questo comporta che la percentuale applicata viene ridotta progressivamente per chi supera determinate soglie, con un meccanismo che tutela maggiormente gli assegni minimi.
Esempio pratico: quanto aumenta davvero una pensione nel 2025
Un trattamento pari a 1.100 euro lordi (poco sopra il minimo), dal 1° gennaio 2025 subirà una rivalutazione dello 0,80%, pari a circa 8,80 euro lordi al mese.
Per assegni più elevati, l’incremento sarà progressivamente più ridotto.
L’attuazione completa sarà definita con:
la circolare operativa INPS nelle prossime settimane;
la Legge di Bilancio 2025, che chiarirà i criteri applicativi per ogni fascia pensionistica.
In conclusione, quindi, l’aumento tanto vociferato riguarda solo una parte dei pensionati, mentre per gli altri si tratta di una rivalutazione molto contenuta.
Un “mistero” presto chiarito, ma che conferma ancora una volta quanto il tema delle pensioni resti centrale — e spesso sorprendente — nel dibattito economico italiano.
Scopri come personalizzare la tua cucina con idee creative e pratiche, rendendola unica e funzionale,…
Celebra il 15° anniversario di AliExpress con sconti fino all'80% e codici extra. Scopri i…
Questo articolo esplora l'importanza delle proteine nella dieta quotidiana, suggerendo la regola 50-30-20 per bilanciare…
Scopri 10 idee innovative per rinnovare la facciata della tua casa, unendo estetica, comfort e…
Scopri la magia del Sud d'Italia in inverno con le Luci d’Artista a Salerno e…
Scopri Rovaniemi, la casa di Babbo Natale nel cuore della Lapponia finlandese, dove la magia…