Cambiano gli importi della pensione di reversibilità nel 2026. Arriveranno aumenti per alcuni percettori e tagli per altri.
I superstiti di pensionati INPS percepiscono ogni mese la pensione di reversibilità. Da gennaio 2026 dovranno prepararsi ad alcune novità che potrebbero portare belle o brutte sorprese. Capiamo da cosa dipenderà l’effetto dei cambiamenti e a chi andrà peggio.
A gennaio di ogni anno scatta la rivalutazione delle pensioni. Coinvolgerà anche la reversibilità erogata ai superstiti – principalmente coniuge e figli – di pensionati INPS deceduti. Si tratta di aumenti di poco conto, pochi euro in più che non cambieranno certo la vita ma saranno comunque un miglioramento rispetto alle cifre attuali. Questo, però, non accadrà per tutti.
Ricordiamo che se i superstiti hanno un reddito proprio l’assegno viene tagliato e superando le nuove soglie si potrebbero ottenere meno soldi nel 2026. Il meccanismo non varierà e ricordiamo che l’importo della reversibilità dipende non solo dal reddito ma anche dal grado di parentela, dal numero di superstiti nonché dall’importo della pensione percepita dal pensionato prima della morte. Le considerazioni sono varie, dunque, ma cerchiamo di capire quali saranno le cifre erogate nel 2026.
Dal mese di gennaio 2026 le pensioni aumenteranno dell’1,4%, questo il tasso di inflazione stimato. La rivalutazione al 100% sarà solo per i trattamenti entro 4 volte il minimo ossia fino a 2.400 euro lordi. Per la parte in eccesso l’incremento sarà parziale ossia al 90% entro 5 volte il minimo e al 75% oltre 5 volte il minimo.
Con riferimento alla reversibilità bisogna tenere a mente che la rivalutazione si applica sulla quota base e solo successivamente sarà applicato l’aggiornamento dell’importo che ogni familiare superstite percepisce. Ipotizziamo che i superstiti siano il coniuge e un figlio. Se il trattamento è di 1.000 euro, dunque, nel 2026 arriverà a 1.014 euro L’incremento di 14 euro spetterà nella misura del 60% al coniuge e del 20% al figlio.
Stessa considerazione per gli aumenti previsti per la rivalutazione straordinaria legata a chi non arriva alla pensione minima. Rivalutazione che nel 2026 sarà dell’1,3%. La percentuale sarà ripartita tra i superstiti in base alla quota spettante. Una pensione di 500 euro arriverà a 513,59 euro nel 2026 dei quali 308,15 andranno al coniuge e 102,70 al figlio. Pochissimi euro in più, dunque.
Sempre meglio dei tagli che arriveranno qualora il coniuge superstite percepisca un reddito personale. Ricordiamo che sono previste riduzioni a meno che nel nucleo non ci siano figli minorenni, maggiorenni studenti o disabili. Parliamo del 25% in meno per redditi tra 23.862,15 euro e 31.816,20 euro, del 40% fino a 39.816,25 euro e del 50% oltre 39.816,25 euro.
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