Le pensioni danno sempre da pensare: molti non riceveranno l’assegno mensile a gennaio. Vediamo che cosa sta succedendo e chi saranno gli sfortunati.
Le pensioni sono la maggiore fonte di preoccupazione non solo per il Governo che deve attuare riforme ma, soprattutto, per noi contribuenti. Da un lato c’è chi teme che non vedrà mai il tanto sospirato assegno Inps, dall’altro c’è chi deve preoccuparsi di eventuali tagli improvvisi.

Le preoccupazioni non finiscono nemmeno a Natale: dopo la tredicesima e, in alcuni casi, anche la quattordicesima, ecco che arriva la stangata. Infatti molti titolari di un assegno Inps a gennaio non riceveranno la pensione. Non solo: in alcuni casi non la riceveranno nemmeno a febbraio.
Una situazione davvero allarmante se si pensa che, per la maggior parte degli anziani, la pensione mensile rappresenta l’unica fonte di reddito e restare senza per uno o due mesi può significare non sapere come andare avanti. Ma come mai l’Inps si terrà la pensione di un intero mese? E chi saranno i malcapitati?
Niente pensione a gennaio: ecco chi non riceverà l’assegno
Non c’è da dormire sonni tranquilli nemmeno a Natale quando si parla di pensioni. Dopo tredicesima e quattordicesima, arriva la mazzata: questi pensionati a gennaio – e forse pure a febbraio – non riceveranno nemmeno un centesimo dall’Inps. Di seguito vediamo tutto nei dettagli e scopriamo chi sarà colpito da questa stangata di inizio anno.

Il 2026 non inizierà nel migliore dei mesi per molti pensionati. Infatti gennaio, come ogni anno, è mese di conguagli. In pratica l’Inps fa i conti e se il titolare dell’assegno previdenziale, nel corso del 2025, ha pagato meno tasse di quelle che avrebbe dovuto, allora l’importo da restituire allo Stato verrà trattenuto sulla pensione di gennaio. Se l’importo da restituire è pari o superiore all’importo della pensione, allora il malcapitato non riceverà nemmeno un euro.
E lo stesso potrebbe accadere anche a febbraio: l’Inps tratterrà la pensione finché il pensionato non avrà saldato del tutto il suo debito con lo Stato. I soggetti interessati dal conguaglio sono coloro che, nel corso del 2025, hanno ricevuto degli importi extra oltre alla consueta pensione mensile come, ad esempio, importi legati a ricostituzione oppure un conguaglio di perequazione o un arretrato: tutti elementi che vanno ad aumentare la base imponibile su cui si applica l’Irpef. Nel corso dell’anno, però, l’Inps continua ad applicare le medesime trattenute.
Solo a fine anno, tira le somme, e si riprende ciò che gli spetta con un conguaglio di inizio anno. Dunque se nel 2025 avete ricevuto solo la vostra normale pensione come al solito, non avete nulla di cui preoccuparvi. Se, invece, avete ricevuto degli extra allora a gennaio potreste non ricevere l’assegno previdenziale o potreste riceverlo più basso del solito.





