Adeguamento all’inflazione delle pensioni: ecco i nuovi importi da gennaio

Il Governo Meloni ha stabilito quale sarà la percentuale di rivalutazione delle pensioni per il prossimo anno: vediamo quali saranno i nuovi importi degli assegni Inps.

Come ogni anno, arrivati a dicembre, i pensionati vivono nell’attesa non solo del Natale ma anche della tredicesima e, soprattutto, di scoprire di quanto saranno rivalutate le pensioni l’anno successivo. Ogni anno, infatti, le pensioni subiscono un adeguamento in relazione all’andamento dell’inflazione.

il premier giorgia meloni che parla con il ministro dell'economia giancarlo giorgetti
Adeguamento all’inflazione delle pensioni: ecco i nuovi importi da gennaio -(foto Ansa)- istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

La percentuale viene stabilita in base a quella che è stata la curva dell’inflazione nei primi 9 mesi dell’anno precedente. In parole semplici: la percentuale di rivalutazione delle pensioni del 2026 si è basata sull’andamento dell’inflazione nei primi 9 mesi del 2025. Le speranze sono tante ma i timori anche.

Nel 2025, infatti, il tasso di rivalutazione è stato solo dello 0,8% provocando incrementi di pochi euro sugli assegni. Invece nel 2023 e nel 2024 le pensioni furono rivalutate, rispettivamente, dell’8,1 e del 5,4%. Che cosa possiamo ragionevolmente attenderci per l’anno che inizierà tra meno di un mese?

Pensioni: ecco di quanto aumenteranno nel 2026

Le pensioni italiane, ad oggi, sono tra le più basse, in media, all’interno dell’Unione europea: ci sono milioni di anziani che devono tirare avanti con poco più di 600 euro al mese. Cosa cambierà con la manovra di Bilancio 2026? Di quanto aumenteranno gli assegni Inps con la rivalutazione?

donna anziana triste
Pensioni: ecco di quanto aumenteranno nel 2026/istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Dopo tanti tentennamenti e voci di corridoio che parlavano di una rivalutazione degli assegni dell’1,7%, alla fine il Governo – in linea con l’andamento dell’inflazione tra gennaio e settembre – ha deciso che nel 2026 le pensioni saranno rivalutate dell’1,4%: così ha comunicato il Ministero dell’Economia puntualizzando che, in caso ci si rendesse conto di errori in corso d’opera, si rimedierà con un conguaglio come già avvenuto negli anni scorsi.

Dunque le pensioni minime che, nel 2025, corrispondono a 616,67 euro al mese, nel 2026 saliranno di poco più di 3 euro arrivando a 619,80 euro mensili. La rivalutazione dell’1,4% – che corrisponde al 100% dell’inflazione- verrà applicata solo alle pensioni che non superano di 4 volte il trattamento minimo dell’Inps: gli assegni superiori a tale soglia, invece, verranno rivalutati in percentuale inferiore. Nello specifico le pensioni comprese tra 4 e 5 volte la pensione minima saranno rivalutate del 90% e quelle che superano di 5 volte il trattamento minimo saranno rivalutate del 75%. Pertanto:

  • una pensione di 1000 euro salirà a 1014 euro;
  • una pensione da 2000 euro arriverà a 2028 euro;
  • una pensione da 2500 euro arriverà a 2534 euro;
  • un assegno Inps da 3000 euro salirà a 3041;
  • chi oggi riceve una pensione mensile da 3500 euro nel 2026 ne riceverà 3546.

Si tratta di cifre al lordo delle tasse, naturalmente. Il problema, come si può facilmente evincere, riguarda ancora una volta chi percepisce la pensione minima: da anni si parla di portarle almeno a 1000 euro al mese ma l’obiettivo sembra essere ancora molto lontano. Anche il prossimo anno milioni di anziani dovranno arrivare alla fine del mese con un assegno che non raggiungerà nemmeno i 620 euro.

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