L’ultimo capitolo della rivalità tra Sinner e Alcaraz in questo 2025 si è chiuso con la vittoria di Jannik, ma c’è un dettaglio a cui nessuno ha fatto caso: questi numeri sono da paura.
Ieri sera all‘Inalpi Arena di Torino è andata in scena l’ultima sfida – l’ennesima di questo 2025 – tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. I due tennisti più forti al mondo si erano già scontrati in finale a Roma, a Parigi, a Londra e New York, occasioni in cui l’iberico è uscito quasi sempre vincitore.
Osservando semplicemente i risultati viene da pensare che Alcaraz abbia dominato l’avversario in questa stagione, ma tra le pieghe delle varie partite questa superiorità non è emersa quasi mai in maniera netta. A Roma Sinner tornava dopo 3 mesi di sospensione ed ha retto solo un set, ma già al Roland Garros aveva dimostrato che a parità di condizione non aveva nulla da invidiare, anzi se solo avesse sfruttato uno dei due match point avuti a metà partita, sarebbe stata per Alcaraz una sconfitta netta.
Quasi a conferma di quel ribaltamento di forze in campo, a Londra Jannik ha dominato e si è portato a casa per la prima volta il trofeo di Wimbledon (primo italiano a riuscirci nella storia di questo glorioso torneo). Ci si attendeva una conferma di questa superiorità negli Stati Uniti, ma a New York Alcaraz ha restituito la batosta al rivale, dimostrando una superiorità netta e scippandogli il primato nella classifica ATP.
La partita di ieri era dunque carica di significati. Da un lato Sinner voleva una rivincita dopo la brutta sconfitta di New York, dall’altra voleva dimostrare che nonostante aritmeticamente non potesse riprendersi il numero 1, la distanza tra lui ed il suo rivale non è così tanta come i suoi detrattori e la stampa estera vogliono far credere.
Alcaraz dal canto suo voleva consolidare il primato in classifica, prendersi la 4a vittoria dell’anno su 5 scontri certificando la sua superiorità sull’altoatesino, ma voleva anche dimostrare che poteva battere Sinner anche sul cemento indoor, superfice sulla quale il tennista italiano non perde dal 2023 (finale Atp Finals contro Djokovic).
Ormai anche chi non segue il tennis sa che ieri sera ha prevalso Sinner e che l’incontro si è concluso con un netto 2-0 in favore del numero 2 del mondo. Anche in questo caso il mero risultato statistico potrebbe fare credere che l’incontro di ieri sia stato semplice per Sinner, ma non è assolutamente così.
La finale di ieri è stata combattuta, il primo set è finito al tie break senza che nessuno dei due cedesse il proprio turno di battuta ed il secondo è stato deciso da un paio di errori sul dritto da parte di Alcaraz, errori che comunque sono stati in molti casi forzati dalle giocate al limite del suo avversario.
Il giusto epilogo di un confronto che vede due rivali di pari livello, destinati a condividere questo palcoscenico a lungo. Questa sostanziale parità non emerge dai confronti diretti che vedono Alcaraz nettamente in vantaggio (10 vittorie per l’iberico contro le 6 dell’altoatesino), ma si tratta di una statistica ingannevole.
Un equilibrio che invece emerge in maniera chiara da un altro dato statistico che è stato condiviso su X dall’utente Bastien Fanchan: dopo ieri Sinner e Alcaraz nel confronto diretto hanno giocato 3.302 punti, 1651 li ha vinti Sinner e 1651 li ha vinti Alcaraz.
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