Tutti i genitori amano i figli in egual misura ma esiste davvero la sindrome del figlio di mezzo. Ecco in cosa consiste.
Sin da piccoli avere fratelli e sorelle è un grande vantaggio perché permette di rapportarsi con altre persone, prima ancora di andare a scuola oppure in altri luoghi di aggregazione. Sebbene oggi si tenda a fare pochi figli, ci sono ancora nuclei familiari piuttosto grandi, ad esempio con 3 o più figli.

Anche se per i genitori tutti i figli sono uguali e l’affetto che nutrono per loro è il medesimo (anche se ovviamente ci possono essere casi limite, ad esempio quando di mezzo ci sono liti e discussioni), i figli potrebbero sentirsi diversamente, soprattutto quelli intermedi. Da qui nasce la cosiddetta sindrome del figlio di mezzo che esiste eccome. Ecco come riconoscerla e come comportarsi.
Come riconoscere la sindrome del figlio di mezzo
In una famiglia con 3 figli, spesso quello intermedio può soffrire della cosiddetta sindrome del figlio di mezzo. Se il fratello maggiore è quello su cui i genitori pongono tutti i rinforzi positivi e il minore è quello da coccolare, l’intermedio può sentirsi a volte di troppo, trascurato e solo.

A parlarne per la prima volta è stato Alfred Adler nel suo libro Problems of Neurosis (1964) ma anche di recente ne ha discusso un lavoro pubblicato su Helivon. In quest’ultimo caso si è evinto che l’ordine di nascita non ha un impatto sul modo di relazionarsi all’interno delle dinamiche familiari.
Tuttavia, alcuni figli intermedi si riconoscono in questa teoria e dunque sviluppano un rapporto diverso con i genitori. Ad esempio, pare che in molti, se e quando hanno bisogno di supporto, lo cerchino dai propri fratelli e non dai genitori.
In media, poi, si è visto che la vicinanza affettiva che provano nei confronti delle loro madri non è allo stesso livello di quella che sentono nei confronti dei fratelli maggiori e minori. Quindi l’ordine di nascita può influenzare l’attaccamento e l’interazione con i propri genitori.
Inoltre sembrerebbe che il fratello intermedio possa sviluppare alcuni tratti caratteristici nella propria personalità, quindi:
- essere più competitivo e ribelle
- avere buone capacità di comunicazione e negoziazione
- provare maggiore gelosia e tendenza allo stress
- avere maggiore spirito esplorativo e propensione al rischio
- avere maggiore indipendenza
- sentirsi maggiormente abbandonato e solo
Ovviamente è possibile prevenire la sindrome di mezzo e in questo i genitori possono fare molto, cioè evitando le discriminazioni d’affetto nei confronti del figlio maggiore e minore, dando loro le stesse opportunità e attenzioni. Inoltre bisognerebbe passare con tutti i propri figli del tempo di qualità e tenere presente anche che la sindrome del fratello di mezzo non è un mito e può svilupparsi davvero. Solo l’amore può evitarla.





