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Quello che è considerato il vero Sacro Graal è conservato in Italia, ma quasi nessuno lo sa: si chiama Sacro catino ed è in una chiesa stupenda

La leggenda del Sacro Graal ha affascinato per secoli l’umanità e continua a farlo ancora oggi, ma siamo proprio sicuri che si tratta della coppa da cui bevve il vino Gesù? In Italia si trova conservato in una splendida chiesa quello che da molti venne ritenuto la vera reliquia appartenente all’Ultima Cena.

La vita di Cristo ha cambiato per sempre la storia dell’umanità. Che si creda o meno che si sia trattato del figlio di Dio (come fanno i Cristiani) o che si tratti semplicemente di un profeta (come credono invece gli Ebrei) o solamente di un uomo che ha lottato per le tradizioni e per i diritti del popolo ebraico (opinione di chi lo analizza dal punto di vista storico), ciò che non è in discussione è l’influenza seminale delle sue gesta e dei suoi insegnamenti.

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In seguito alla diffusione delle sue gesta (tramite i vangeli) e del suo credo, il mondo occidentale ha abbandonato le religioni politeiste e abbracciato quella monoteista, ma anche sposato un’idea di religione importata sull’accoglienza del prossimo e l’importanza del senso di comunità, sul rispetto dei diritti universali dell’uomo e sulla ricerca di pace e armonia.

Oltre alle prove scritte, si ritiene che vi siano altre tracce dell’esistenza di Gesù Cristo. In Italia conserviamo la Sacra Sindone, ossia il sudario che si ritiene abbia avvolto il suo corpo nelle tomba, frammenti di quella che si ritiene sia stata la croce posta in capo durante la crocifissione si trovano conservati in vari santuari del mondo e quello che viene chiamato “Sacro Graal”, ossia la coppa in cui è stato conservato il sangue che cristo ha versato sulla croce, si trova secondo la versione più accreditata nella Cattedrale di Valencia, in Spagna.

Il Sacro Graal è una coppa? Secondo molti no, quello vero si troverebbe a Genova

Secondo la leggenda, il Sacro Graal è la coppa da cui Gesù Cristo bevve il vino durante la sua ultima cena con gli apostoli e che successivamente venne utilizzata da Giuseppe di Arimatea per raccogliere il suo sangue mentre si trovava sulla Croce. Proprio il fatto che questa coppa contenesse il sangue divino, ha fatto credere per secoli che il bere da essa possa far avverare miracoli e donare la vita eterna.

Il Sacro Graal è una coppa? Secondo molti no, quello vero si troverebbe a Genova – museidigenova.it – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Presunti calici divini sono stati trovati varie volte nel corso della storia, ma secondo le versioni più accreditate – riconosciute anche dal Vaticano – si troverebbe a Valencia e sarebbe la coppa di Agata conservata nella Cappella del Santo Caliz che si trova all’interno della Cattedrale della città lusitana.

Secondo altre leggende e teorie, ci sono anche in Italia degli reliquie ritenute il “vero Graal”. Una si trova a Roma e l’altra a Genova. Alla reliquia di Genova è legata una leggenda che si è diffusa al termine della Prima Crociata. Jacopo da Varagine ha infatti scritto nella Cronaca Genovese che i crociati genovesi guidati da Guglielmo Embriaco trovarono la sacra reliquia dopo la conquista della città di Cesarea.

Ulteriori dettagli sono giunti a noi dall’Arcivescovo Guglielmo di Tiro, il quale nel corso del XII secolo d.C. svelò che il Graal portato in Italia dai crociati genovesi venne trovato all’interno del tempio costruito da Erode il Grande, il che confermerebbe che si tratta effettivamente di un oggetto appartenuto a Cristo.

Ma di cosa si tratta? A differenza degli altri presunti “Graal”, quello conservato nel Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo a Genova è un piatto esagonale costituito per lo più da cristallo bizantino. Si tratterebbe dunque del piatto usato durante l’ultima cena e dell’oggetto utilizzato da Giuseppe di Arimatea per raccogliere il sangue divino.

Fabio Scapellato

Sono laureato in Lingue, percorso Scienze per la comunicazione internazionale. Appassionato di giornalismo sin dal Liceo, scrivo da anni per blog, siti e testate giornalistiche e sono da diverso tempo giornalista pubblicista. Ho una passione smodata per il calcio e per gli sport in generale con preferenza per il Basket, la MotoGp, il Tennis e la Pallavolo. Amante del cinema d’autore, consumo nel tempo libero vagonate di serie tv, film, videogame e libri. Ritengo che la forma di narrazione più completa che ci sia oggi sia quella videoludica, anche se, come ogni medium giovane, deve ancora superare il preconcetto della massa.

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