È un frutto poco conosciuto in Italia. Esotico e unico nel suo genere, soprattutto per la forma. Gustoso, succoso e letteralmente inconfondibile.
Negli ultimi decenni abbiamo imparato a conoscere diversi frutti esotici. Alcuni sono entrati a far parte della nostra quotidianità. L’avocado per esempio, ma anche ananas, kiwi e mango, papaya, litchi e frutto della passione.

Esiste però un frutto, poco conosciuto, dalla forma bizzarra e unica nel suo genere. Viene coltivato dall’altra parte del mondo e vanta un gusto molto particolare. Ne esistono due varietà: una più aspra, l’altra più dolce. Americani e inglesi lo paragonano a una stella.
Carambola, tutto sullo star fruit
Gli inglesi lo chiamano “star fruit”, ossia “frutto stella”. Stiamo parlando della carambola, un frutto molto succoso e nutriente, coltivato soprattutto nel continente asiatico. Dato l’apprezzamento della popolazione globale, oggi è stato importato anche in America Meridionale, Medio Oriente, nelle isole dell’Oceano Pacifico, in Australia e infine in Africa. È riconoscibile per la forma unica nel suo genere. Una buccia molto gialla all’esterno e, se tagliato a fette, richiama chiaramente una stella.

La carambola viene consumata soprattutto sotto forma di confettura o succo di frutta. Benché dal punto di vista nutrizionale sarebbe meglio consumarla cruda, il sapore piuttosto aspro potrebbe rendere l’esperienza gustativa particolarmente sgradevole. Ad ogni modo, è inclusa nel VII gruppo degli alimenti fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo. Tabella, questa, che presenta categorie e sottocategorie in base al quantitativo di vitamine, sali minerali e apporto energetico.
L’apporto energetico della carambola è basso, essendo molto ricco di acqua. Mentre per quanto riguarda i valori nutrizionali, contiene soprattutto vitamina C, provitamina A-RAE (importante per la pelle, per la vista, ma anche per il sistema immunitario e per la crescita delle ossa), potassio e magnesio. È poi priva di colesterolo e non contiene neppure le molecole note per essere la causa delle principali intolleranze alimentari. Non è però finita qui.
La carambola fa bene soprattutto per le basse dosi di zucchero e sodio, ma al contempo è ricca di antiossidanti. Ridimensiona l’invecchiamento cellulare e ne rallenta quindi l’ossidazione biologica. Occorre però sottolineare che tra le componenti troviamo anche l’acido ossalico e la caramboxina, sostanze dannose per chi soffre di insufficienza renale e calcoli renali. In sostanza, è sconsigliata per tutti i soggetti che sono sotto dialisi. Prima del consumo è meglio rivolgersi al proprio medico di base.





