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Cultura e Viaggi

Niente città d’arte, località balneari o musei, la nuova moda dei viaggi è il tombstone tourism

Dimenticatevi delle passeggiate per le vie dei borghi storici, o quelle sul lungomare, la nuova moda tra i giovani viaggiatori è decisamente più insolita e anche abbastanza lugubre: cos’è il tombstone tourism.

In un’epoca storica come quella in cui viviamo, viaggiare non è più esclusivamente un lusso per pochi eletti, ma un hobby vero e proprio che può essere portato avanti da chiunque con un po’ di pianificazione e accorgimenti. Il fatto che sia più semplice raggiungere le mete che si desidera – grazie ai collegamenti offerti dagli aeroporti internazionali nelle varie città del mondo, ma anche a strutture ricettive meno esose, periodi dell’anno in cui si può risparmiare – ha anche creato un fenomeno disagevole: l’overtourism.

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Le mete più gettonate e famose al mondo sono letteralmente prese d’assalto dai turisti, il che comincia a rendere inviso agli abitanti della città il fenomeno del turismo, ma non solo: spesso sono i turisti stessi a trovare non piacevole visitare delle città in cui si fa fatica persino a camminare in strada ed in cui, causa il continuo ricambio di clientela, anche i servizi sono meno qualitativi e rispettosi.

A questo si aggiunge anche il costo della permanenza e di vita di queste città. Sono state inserite tasse di soggiorno in ogni località, i costi dei servizi e della ristorazione si sono decuplicati e per visitare i monumenti ed i musei ci sono liste di attesa lunghe addirittura mesi, manco si stesse cercando di usufruire della sanità pubblica.

Tutto questo ha contribuito a creare del turismo alternativo. Sempre più persone scelgono mete meno gettonate per le loro vacanze e questo ha permesso non solo alle varie località nei dintorni delle mete più note di guadagnare turismo e considerazione, ma anche di rinnovare quello spirito di scoperta e contemplazione del luogo visitato che prima del turismo di massa era tipico del viaggio.

La nuova moda della generazione Z: il tombstone tourism

Ma se pensate che a rifuggire dal turismo di massa siano le persone più adulte, disinteressate ai luoghi di aggregazione di massa ed infastidite dal caos giovanile delle principali mete turistiche, sbagliate. Sono proprio i più giovani a rinnegare il turismo di massa per una questione ideologica: rifiutano la commercializzazione delle mete turistiche e ricercano un viaggio che gli permetta davvero di conoscere l’essenza del luogo che stanno visitando e del popolo che lo abita.

La nuova moda della generazione Z: il tombstone tourism – istitutomantovanodistoriacontemporanea.it

Per riuscirci sempre più giovani si stanno dedicando ad una tipologia di turismo che può sembrare sulle prime macabra, ma che nasconde molto più di ciò che sembra: le visite ai musei. Per quanto possa sembrare strano, girare tra le lapidi permette di ottenere informazioni sulla storia, sugli usi ed i costumi della città che si sta visitando.

Soprattutto nei cimiteri storici è infatti possibile trovare cappelle finemente decorate, statue ed esempi dell’evoluzione dell’arte e dell’architettura del luogo. Ma non solo, poiché alcuni dei personaggi storici che riposano tra quelle mura hanno avuto un impatto storico per la società e per l’umanità, dal loro luogo di riposo si può iniziare a scoprire non solo la loro vita, ma anche il periodo in cui hanno vissuto e come il loro esempio, le loro decisioni, i loro scritti ed il loro ingegno abbia contribuito a modificare la città e la società.

Insomma il tombstone tourism non è una passeggiata macabra tra le lapidi, ma un modo nuovo per conoscere usi, costumi, tradizioni e storia di una città riuscendo a prendersi il giusto tempo per assimilare e riflettere, lontano dalla calca dei luoghi più affollati e dai percorsi prestabiliti dalle guide turistiche.

Fabio Scapellato

Sono laureato in Lingue, percorso Scienze per la comunicazione internazionale. Appassionato di giornalismo sin dal Liceo, scrivo da anni per blog, siti e testate giornalistiche e sono da diverso tempo giornalista pubblicista. Ho una passione smodata per il calcio e per gli sport in generale con preferenza per il Basket, la MotoGp, il Tennis e la Pallavolo. Amante del cinema d’autore, consumo nel tempo libero vagonate di serie tv, film, videogame e libri. Ritengo che la forma di narrazione più completa che ci sia oggi sia quella videoludica, anche se, come ogni medium giovane, deve ancora superare il preconcetto della massa.

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